Un percorso storico-naturalistico, a bordo dell’unica imbarcazione autorizzata dal Parco del Delta, che consente di cogliere, tra natura e storia, gli aspetti unici della Valle. Circondati da centinaia di uccelli acquatici, fra cui i fenicotteri, navigherete nell’antico paleoalveo del Po, accompagnati da una esperta guida ambientale, alla scoperta dei luoghi di pesca e di un ambiente insolito e suggestivo.
L’escursione prevede la sosta e la visita a vecchie Stazioni da Pesca, dove potrete vedere le strutture e gli arredi originali dei casoni, le attrezzature legate alla vita dei Vallanti (i pescatori delle Valli), nonché un impianto da pesca tradizionale (Lavoriero) fedelmente ricostruito con canna palustre.
Manifattura dei Marinati (corso Mazzini 200)
raccoglie la tradizione e la cultura di Comacchio, una città che da sempre ha uno stretto legame con le sue Valli. Nel periodo autunnale è possibile vedere l’intero ciclo di lavorazione di acciughe, acquadelle e soprattutto anguille, con la preparazione che viene fatta nella Sala Fuochi prevede quattro fasi principali: il taglio, la spiedatura, la cottura ed il confezionamento. Nella sala superiore vengono proiettati filmati che mostrano com’era la città e il territorio circostante e raccontano la vita nelle valli del passato. Un patrimonio storico è legato alle numerose “Maròte” presenti all’ingresso e all’interno nel Centro Visite, tipiche imbarcazioni vivai a fondo piatto, caratterizzate da fori e fessure sul fondo e lungo le fiancate
SANTUARIO DI SANTA MARIA IN AULA REGIA (corso Mazzini 179)
Situato nell’estremità occidentale della città, è meglio conosciuto come “Chiesa dei Cappuccini“. L’attuale edificio sorge in un’area anticamente occupata dal Monastero di S. Maria in Auregiario, la cui presenza viene attestata già nel X sec. d.C. e fino al XII sec. Nel 1570, dopo che la chiesa fu estinta ed i suoi beni ceduti ad una congregazione religiosa, fanno il loro ingresso i Padri Cappuccini, voluti dal duca Alfonso II d’Este. Si tratta di un manufatto secentesco (1665), con facciata in stile neoclassico, più volte rimaneggiato. All’interno, ad unica navata e con cappelle laterali che accolgono tele di buona fattura, di particolare interesse è l’ancona posata sull’altare maggiore, sovrastata dalla statua in terracotta della Beata Vergine, venerata col titolo di Santa Maria in Aula Regia: protettrice della città.
COMACCHIO
Antica città lagunare, sorse su 13 dossi all’interno delle valli, al fine di sfruttarne la pescosità delle acque e la spontanea formazione di sale. Si tratta di un esempio pressoché unico di integrazione tra l’ambiente naturale e l’attività umana.
Importante centro in epoca longobarda e comunale, fu poi annientata dalla superpotenza veneziana nel X sec. Minore importanza rivestì in epoca estense, conobbe il suo risorgimento architettonico sotto la dominazione pontificia, che in poco più di due secoli la monumentalizzò, consegnandocela così come oggi la vediamo. A partire dal “Ventennio”, le moderne bonifiche idrauliche trasformarono Comacchio rendendola una città di terra ferma. Oggi la città offre al turista un ampio panorama museale nel tranquillo e ben conservato scenario del centro storico.
TREPPONTI
Autentico emblema di Comacchio, voluto dal Cardinale legato Giovan Battista Pallotta nel contesto della cosiddetta rinascita urbanistica. Fu innalzato intorno al 1638 dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano su disegno dell’architetto Luca Danese di Ravenna, costituisce il punto di unione tra il canale navigabile “Pallotta”, proveniente dal mare, ed il centro della città, in quanto sotto la sua unica volta si distribuiscono le vie d’acqua interne, per mezzo di una fitta rete di canali. Comprende cinque ampie scale (tre anteriori e due posteriori) ad arco a tutto sesto, che consentono di raggiungere la sommità, in pietra d’Istria.
MUSEO DELLA NAVE ROMANA
In seguito al ritrovamento di una imbarcazione romana e del suo carico nell’autunno del 1980 nel fondo del canale collettore di Valle Ponti è stato creato questo museo che permette al visitatore di conoscere e valutare, attraverso i reperti del carico, la vita a bordo di una nave romana dì età augustea, naufragata verso la fine del I sec. a.C. Al piano terra sono esposti i reperti e i documenti che riguardano la struttura e i metodi di costruzione dello scafo. Il primo piano espone tutto il carico rinvenuto a bordo, dagli armamenti alle attrezzature per la manutenzione di bordo, agli indumenti ai 6 tempietti di piombo che documentano la devozione popolare che, anche nell’antichità, si esprimeva attraverso questi ex voto. Infine, tra le ceramiche ascrivibili alle manifatture padane, sono state rinvenute numerose anfore, bicchieri, coppe e balsamari.
PARTENZA DA ADRIA PER COMACCHIO, km. 52, ore 7,45 (Adria, Ariano, Codigoro, Lagosanto, Comacchio). Arrivo previsto a Comacchio ore 8,40, a Stazione Foce ore 8,50.
STAZIONE FOCE (da Comacchio Via Spina, a dx attraversamento del ponte in ferro bianco, costeggiando la valle, strada Istria, strada Foce, Stazione di Pesca Foce). IMBARCO ore 8,55